Durante il consueto incontro del Rotary Club Faenza, la serata è stata allietata dalla presentazione del libro MAP “Museo all’Aperto della città di Faenza” a cura del nostro socio Arch. Ennio Nonni, realizzato con la collaborazione del Prof. Roberto Ossani, Direttore dell’ISIA. Prendendo la parola, il Prof. Ossani ha raccontato di come l’idea della pubblicazione sia nata dal lavoro di tesi di una giovane studentessa ISIA (Giada Rabiti), di cui lui era relatore, in merito alla necessità di comunicare questo museo all’aperto in maniera efficace, e di come sia subito iniziata l’intensa collaborazione.
Lo stesso Arch. Ennio Nonni, ha illustrato questa ampia rassegna descrittiva e fotografica delle opere d’arte all’aperto che caratterizzano il territorio cittadino di Faenza. Le opere identificano i luoghi, ha commentato l’autore, diventando punti di riferimento per il cittadino in cui possa identificarsi. Da questa sensibilità, grazie allo stesso Ennio Nonni e all’Amministrazione Comunale di Faenza, la costituzione di questo museo all’aperto – appunto il progetto del MAP – sta permettendo non solo importanti qualificazioni del contesto urbano ma anche dialoghi per raccontare e veicolare messaggi.
L’autore ha ringraziato il contributo di Bucci Industries e Villa Abbondanzi Resort, nella persona del nostro socio onorario Massimo Bucci, che ha dimostrato ancora una volta grande sensibilità a progetti rivolti all’identità culturale di Faenza. Inoltre, il ricavato della vendita del libro presso i soci del Rotary Club, è totalmente devoluto all’Associazione “Aiuto Materno – Luisa Valenti di Faenza”, rappresentata dal Presidente Andrea Banzola, insignito dell’onorificenza rotariana PHF nell’annata del presidente Alessandro Cantagalli.
La presentazione del libro è stata l’occasione per entrare nel merito di un’importante, concreta e stimolante strategia finalizzata a comprendere come la collezione di arte urbana faentina (il MAP) non sia solo una catalogazione di opere contemporanee, come in tanti altri Musei all’Aperto, bensì una strategia radicata nel territorio per identificare l’attuazione di ambiti urbani ordinari in un punto periferico, in un punto identitario di riferimento della città.
Un percorso di arte urbana contemporanea che spazia dalla cintura periferica di Faenza al centro storico, fra le eccellenze della città, e acquisisce la forma del museo all’aperto garantendo uno straordinario valore culturale. La ceramica è la protagonista, anche se molte opere di pregio realizzate con altre tecniche ci raccontano come la città, pur nella propria identità, abbia saputo aprirsi all’arte con la capacità di attrarre e accettare esperienze legate ad altri materiali.
Il Museo all’aperto, istituito nel 2014, si presenta ora con 84 opere che documentano cronologicamente l’evoluzione dei vari stili e l’intreccio fra artisti faentini, nazionali ed europei. E’ un percorso organico e diversificato: installazioni celebrative di grandi personaggi, monumenti alla Resistenza, stilemi più informali dalla pop-art fino all’arte povera e minimale, la street-art.
L’obiettivo è rendere Faenza sempre più attrattiva e riconoscibile su scala nazionale, offrendo anche un esempio di come si possa elevare la qualità e la riconoscibilità dei luoghi urbani periferici attraverso le installazioni artistiche, generando la curiosità che si avverte quando si visitano ambienti urbani complessi e sedimentati. Questo è il motivo alla base della costruzione del Museo all’aperto che spazia da artisti del calibro di Rambelli, Matteucci, Biancini, Spagnulo, Stahler, Bombardieri, Sassi, Rontini, Mariani, Fioroni, Gaeta, solo per citarne alcuni, che in una sorta di filo conduttore testimoniano un legame forte con la città.
L’ultima direzione di lavoro è quella di dare voce ai muri delle periferie, in particolare degli edifici pubblici residenziali, sui quali sperimentare in modo diffuso la street-art per far emergere delle identità ora non visibili attraverso processi partecipativi. La prima di queste opere risale al 1908, realizzata in occasione dell’apertura del Museo delle Ceramiche, quando il Comune di Faenza commissionò un’opera all’artista Rambelli, peraltro oggetto di un restauro realizzato proprio dal nostro Rotary Club di Faenza, durante l’annata della presidenza di Alfonso Toschi.
Una pubblicazione che mette in risalto un progetto e un percorso pensato da Ennio Nonni, urbanista ed architetto, che ha sviluppato la ricerca teorica e storica per meglio quantificare la sua lunga attività professionale in ambito pubblico. Un caloroso applauso ha salutato gli ospiti che hanno relazionato in questa serata e la loro interessante descrizione delle opere d’arte della nostra città, che ci accompagnano nelle passeggiate regalandoci il piacere di uno sguardo che arricchisce ogni giornata.